Sono iniziati, sotto la nostra direzione, i lavori di consolidamento statico e di restauro del Ponte di Fuga: c’è veramente qualcosa di nuovo e d’antico che oggi sembrano congiungersi nel fossato della nostra rocca; lo abbiamo messo a chiare lettere anche nella home del nostro sito: il motivo ultimo del nostro operare non è solo il restauro in sé, ma è la consapevolezza che conservare e lavorare per le nostre mura e i nostri monumenti significa ritrovare noi stessi, e acquisire il diritto di sentirci parte dell’ingegno creativo di chi li ha concepiti; l’auspicio è che promuovere interventi concreti porti ad estendere questa consapevolezza al maggior numero di soncinesi, condizione indispensabile per affrontare autonomamente la sfida della conservazione del nostro grande patrimonio storico e architettonico. Ecco la sequenza della prima settimana di lavoro, già si vedono i primi risultati e noi contiamo di informarvi esaurientemente in tutte le fasi successive.
FASE 1 – accantieramento, recinzione e fornitura di energia elettrica e acqua: un grazie sentito al comune e al Tennis Club Soncino
FASE 2 – idrolavaggio e centinatura lignea, sorretta dalla solida e precisa puntellazione già predisposta nel nostro precedente intervento; si nota la totale disconnessione delle volte esistenti e lo stato di degrado delle connessioni delle antiche malte, oltre alle fratture in molti laterizi, tali da indurci, lo scorso anno, ad intervenire con la puntellazione dell’arco per evitarne il crollo definitivo:
FASE 3 – impostazione arcate sinistra e destra, lato Borgo Sotto: operazione difficile e strutturalmente delicata: si tratta di combinare malte e mattoni partendo da piccole sporgenze e fare in modo che il successivo prolungamento, sia nel piano dell’arco che nel piano assiale, riconduca le spinte sulle massicce pile di laterizi non prive, a loro volta, di grandi cavità da saturare; qui è emersa la bravura, l’esperienza e l’intelligenza di Sharif, l’operatore dell’impresa Leonardo, appaltatrice dei lavori
FASE 4 – predisposizione e soffiatura fori per le imperniature metalliche e successivo inghisaggio: oltre agli ammorsamenti con malte e mattoni, a maggior garanzia del raggiungimento di una solida coesione fra l’esistente e i laterizi di apporto (laterizi solo in parte recuperati nel fossato, ma in gran parte di recupero da demolizioni di vecchi edifici, con misure e fogge compatibili), si sono inseriti dei perni di acciaio allettati con resine “cucendo” il nuovo all’esistente
FASE 5 – completamento dell’arcata lato Borgo sotto: ci pare un risultato egregio, ma ancora perfettibile nelle fasi successive, come vedremo, che conferiranno all’insieme un aspetto molto più omogeneo; mi pare apprezzabile soprattutto il gioco delle rientranze che dona all’intervento quel giusto mix di solidità e di irregolarità che ben si coniuga con il resto dell’opera di quasi 6 secoli fa
Alla prossima dunque!
Per gli Amici della Rocca
Mauro Belviolandi
Sono entusiasta del lavoro che é stato fatto per il cosolidamento del ponte di fuga …
grazie, lontana nei luoghi ma sempre molto vicina!