Uscite per pulizia: si riprende!

Gruppo di decoro urbano degli Amici della Rocca: sono riprese le uscite mensili per la pulizia dei principali percorsi turistici: piazzale della Rocca e tutto l’intorno, compreso il fossato, il Fagiolo, il viale delle Rimembranze, la pedonale lungo il naviglio, il parcheggio delle querce e delle Poste, la zona giardini pubblici di via Padre Zanardi, il parcheggio di via Belvedere, via Damiano Chiesa, Via Cesare Battisti, la pedonale del bosco urbano, Piazza Nassiriya, via Marconi e Piazza Piero Manzoni.

abbiamo operato anche in periodo covid…

Quest’anno abbiamo saltato l’appuntamento di Marzo perchè siamo incappati in giornate piovose, ma da sabato abbiamo ripreso e proseguiremo finchè il tempo ce lo consentirà (di solito fino a novembre); questa volta la gioia della ripresa è stata un po’ intaccata dalla mancanza di Ettore, un dolore ancora vivissimo…, ma poi il ricordo del suo sorriso e della sua operosità ha prevalso su tutto, come se ancora fosse fra noi…

Cosa si raccoglie? Un po’ di tutto, in particolare cartacce, lattine, vetro… ma anche mozziconi di sigarette (che sono molto inquinanti) e che si notano in costante aumento.

Ricordo che lo scopo non è solo di pulire, infatti per questo già sussiste un buon servizio pubblico; noi ci sforziamo, per quanto possibile, di dare il buon esempio, nella speranza che maturi una maggiore sensibilità sul tema della pulizia e del decoro del nostro borgo, ricco di monumenti, ma forse con qualche carenza di senso civico.

Per questo ci sforziamo di interessare alla raccolta anche bambini e ragazzi accompagnati dai genitori…

…ed è per questo che invitiamo chiunque fosse sensibile a questi temi ad unirsi a noi; in particolare l’invito è rivolto ai genitori, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico, perchè è da lì che si dovrebbe incominciare.

Insomma, nel nostro piccolo, tra le varie iniziative, ci sforziamo anche di contribuire al decoro del nostro paese, e la foto, dello scorso anno, del roseto che abbiamo realizzato in piazza Marconi credo che ben si intoni al nostro intento

In attesa della prossima fioritura, contiamo su un ulteriore allargamento del nostro gruppo.

Mauro Belviolandi

Ciao Ettore, “APE presente!”

Qualche anno fa, in una strada assolata e ancora incompleta, a fianco dello stadio soncinese, vidi un signore con tanto di carriola, badile e cazzuola, intento a togliere le erbacce che crescevano attorno al cordolo in granito del marciapiede. Era un lavoro lungo e per niente leggero, soprattutto sotto quel bruciante sole di agosto; lo riconobbi, non era un operaio del comune, era Ettore Fanelli; anche se non avevo mai avuto a che fare con lui, scesi dall’auto incuriosito e, come nulla fosse, mi spiegò che era un lavoro utile e che rendeva la strada ordinata e bella. Mi venne allora da dirgli che gli Amici della Rocca avevano un gruppo che, ogni mese, si occupava di togliere le cartacce dai percorsi turistici. Lui mi rispose: “ah, ok”, e pensai che fosse solo un semplice segno di approvazione; invece, ai primi del mese, eccolo spuntare col suo furgoncino Piaggio, nel piazzale della Rocca, alla partenza del nostro gruppo delle pulizie: “Ape presente!”, fu questo il suo esordio e da allora quell'”Ape presente” segnò, con poche parole e molti fatti, ogni nostra iniziativa che riguardasse il decoro del suo amato territorio soncinese.

Non solo pulizie anzi, la cosa che più lo appassionava era la cura del verde; penso alla cura e alla potatura delle rose di piazza Manzoni…; e poi fu lui che mi diede le indicazioni per acquistare una piccola pompa per meglio irrigare le querce che abbiamo piantato lungo l’alzaia del naviglio: caricava la pompa sulla sua “Ape presente”, col badile sistemava il catino terroso che ricolmava d’acqua, e così anche le querce ebbero sempre modo di attingere alla sua generosità.

Sempre… si sa che sempre è un avverbio di tempo che poco si addice al nostro esistere, e un giorno, circa un anno fa, riconsegnò la pompa al gruppo che si occupa delle irrigazioni… doveva essere un congedo di breve periodo, perché era certo di poter affrontare la malattia con forza e tenacia e, con l’ottimismo dei giusti, contava proprio di spuntarla; questo è l’ultimo dei suoi messaggi, solo due mesi fa, quando ormai, anche tra l’affetto dei suoi cari, la speranza sembrava un irraggiungibile miraggio : “Ciao Mauro sono sempre sotto terapia chemio, mi stanno seguendo bene mi mescolano vari farmaci, io non ho dolore; passo passo andiamo avanti… dovrebbe essere arrivato un nuovo farmaco efficace… speriamo in bene“.

E sì! tutti ci abbiamo sperato ed ora rimane il ricordo del suo stile, allegro e fattivo, e soprattutto il suo esempio, assieme al suo singolare e simpatico motto che non dimenticheremo mai…“Ape presente!”

Con grande dolore gli Amici della Rocca esprimono le loro più sofferte condoglianze alla moglie Adriana, alle figlie Lorena e Simona, e a tutti i loro cari.

Mauro Belviolandi

ROSEE PROMESSE…

Un grande Grazie a tutto il gruppo di AdR che si cura del roseto di piazza Manzoni: Beppe, Anna, Franco, Serena, Ettore, Clotilde, Giusy, Marisa, Renato, Santina, Rosaria e Thomas.

Abbiamo ancora tutti negli occhi la splendida fioritura dello scorso anno, ma era ormai arrivato il tempo della potatura ….

e anche di una leggera concimazione…

Ora resterà solo da provvedere a una corretta irrigazione, una saltuaria locale potatura e una settimanale lotta con i merli che si divertono a buttare all’aria la pacciamatura, che cercheremo di scopare ancora nell’aiuola.

Cos’altro? nulla, se non il piacere di attendere un rosea fioritura!

DIMENTICAVO: è scontato dirlo perchè ci accade spesso, ma mi piace ricordare che chiunque volesse partecipare alle nostre iniziative o collaborare a qualunque altro progetto, può contattare qualsiasi nostro consigliere AdR e verrà sicuramente accolto con grande piacere di tutti. AdR è un gruppo aperto.

Alla prossima, MB

CHE BELLA SERATA!

Ancora una volta la serata degli Amici della Rocca in sala conferenze della filanda ha registrato un evidente successo di pubblico, con la sala gremita di attenti ascoltatori.

Ottima la conduzione della vicepresidente Paola Cominetti (per la prima volta in 11 anni il presidente era assente a causa di un malanno di stagione).

Dopo una rapida introduzione è stato proiettato un breve filmato focalizzato sulle tante iniziative che gli AdR hanno promosso, con particolare riguardo al recentissimo restauro dell’orologio zodiacale con l’attivazione dei Matei, che son tornati a scandire le ore e i quarti d’ora, rinnovando una tradizione che viene fatta risalire ai primi del ‘500 https://youtube.com/shorts/Vo4VxUG2PVM ; per ora i Matèi, perfettamente funzionanti, rimarranno sotto osservazione per un periodo di qualche mese, in modo da collaudarli nell’assetto di taratura che verrà considerato migliore.

Ha poi preso la parola l’ing. Stefano Cademartori, socio degli Amici della Rocca e ricercatore di Tecnica delle Costruzione presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di BG.

Stefano ha brevemente illustrato lo studio e le ricerche che gli AdR stanno da tempo eseguendo sulla Torre Cilindrica della Rocca Sforzesca, che da decenni presenta fessurazioni alla base della scarpa in muratura; questi studi costituiscono le premesse fondamentali per affrontare un cammino diagnostico e progettuale importante e innovativo e verranno in questi giorni presentati al Comune dall’ing. Mauro Belviolandi e naturalmente dallo stesso ing. Stefano Cademartori.

Si tratta di una metodologia di lavoro integrata e incrementale che, in parole semplici, consente di affrontare progetti molto onerosi e complessi seguendo una sequenza scientifica progressiva, in grado, passo dopo passo, di limitare al minimo indispensabile gli oneri diagnostici e progettuali. L’Associazione Amici della Rocca si è dichiarata disposta a contribuire in notevole misura al finanziamento di questa prima fase, confidando nella generosità degli sponsor soncinesi; il comune, presente in sala col Sindaco Gabriele Gallina, il vicesindaco Fabio Fabemoli e la presidente del Consiglio Comunale Federica Brizio, ha espresso grande apprezzamento e interesse per questa collaborazione, che verrà probabilmente concordata nei prossimi giorni.

Dopo i doverosi ringraziamenti a Gigi Zuccotti per le riprese video e all’intera Corale San Bernardino del maestro Giorgio Scolari, che ogni anno ci offre sempre il meglio di sé, Paola ha salutato il pubblico ed ha dato inizio alla festosa parentesi musicale, che qui di seguito potete gustare in una sintesi di 6 min.

Ai vari brani tratti da famose operette, il pubblico ha risposto con calorosi applausi a tutta la corale e ai soprani:

Tetiana Petriv

e Kseniia Overko,

veramente splendide e bravissime. La serata si è conclusa ancora con tanti applausi e con la consegna dei bouquet gentilmente offerti da Chiara Pedrini di FIORIDEA.

Un caro saluto e arrivederci alla prossima,

Mauro Belviolandi

2023 e 2024: INNUMEREVOLI NOSTRE INIZIATIVE!

Finalmente i lavori per la movimentazione delle sfere dell’orologio e dei Matèi sono iniziati, e fra pochi giorni potremo con soddisfazione affermare di aver raggiunto questo primo importante obbiettivo. Subito dopo inizieremo ad affrontare anche la progettazione del restauro del quadrante con le formelle zodiacali in cotto, e non sarà una cosa semplicissima, ma non intendiamo certo lasciarla intentata….

Anche altri interventi sono allo studio, ed è per questo che avremo modo di illustrarli durante la nostra tradizionale serata; tutte queste iniziative si devono al massiccio tesseramento che lo scorso anno ha superato ogni altro anno, ma anche alla generosità dei nostri principali sponsor (Ferramenta Vanoli, Popolare Crema Per il Territorio e Avis Sezione di Soncino) che, assieme al Comune, ci hanno consentito di trasformare i nostri ambiziosi progetti in tangibili realtà.

Ricordo che Venerdì 16/2 alle 20.45, in sala conferenze ex-filanda Meroni, durante l’annuale SERATA DEGLI AMICI DELLA ROCCA, avremo modo di illustrare le tante iniziative portate a termine nel 2023 e quelle che stiamo portando avanti nell’anno corrente.

Abbiamo pensato di anticiparle in questa sintesi video di circa 5 minuti che ne riassume i punti salienti.

Arrivederci tutti a venerdì 16!

Mauro Belviolandi

BUON NATALE!

Grazie al magnifico biglietto della nostra Paola, a nome di tutto il Direttivo, auguro ad Amici e ad Amici degli Amici della Rocca, i più calorosi auguri di Buon Natale!

Per capodanno saremo più precisi e spiegheremo quanto realizzato in questo nostro decimo anno di vita, e quanto speriamo ancora di fare col vostro aiuto… a proposito, la tessera è sempre 10€ e contiamo sempre su voi tutti!

A prestissimo,

Mauro Belviolandi

Bibe, un anno, un ricordo vivo

Sì, questo è un ricordo vivo del nostro caro Amico Bibe, che ci ha lasciati un anno fa. Lo ritraiamo mentre maneggia non una semplice canna da pesca, perchè, quando è immerso nella sua natura, tra “La Tor è Burdulà”, lui sembra quasi un direttore d’orchestra e con studiati colpi di bacchetta tutto al suo intorno diventa storia e armonia.

Ci addolora pensare che non ci sarà proprio nell’anno in cui risuoneranno i suoi Matèi, ma nello stesso anno contiamo che il suo dialetto, con l’aiuto della cara moglie Maria, potrà riprodursi caldo e preciso nelle case di tanti soncinesi.

Alla prossima, Mauro Belviolandi

EVVIVA! I RINTOCCHI DEI MATÉI PRESTO RITORNERANNO!

É giunto ieri l’agognato assenso della Soprintendenza per il nostro progetto di ripristino dell’orologio zodiacale nella piazza del comune, che azionerà a sua volta i movimenti dei Matèi.

Si tratta di una tradizione soncinese che viene fatta risalire all’ultimo decennio del dominio veneziano a Soncino (1499-1509); i Matèi richiamano infatti i “fratelli maggiori” della celeberrima torre dell’orologio di piazza San Marco a Venezia e presto torneranno a scandire le ore e i quarti d’ora della vita del nostro borgo.

E’ trascorso quasi un anno da quando abbiamo realizzato il progetto e proprio ieri, dopo esami e interlocuzioni intermedie, è finalmente arrivata l’approvazione; la ditta installatrice si è detta disposta ad eseguire il lavoro entro la prossima metà di gennaio, e come Amici della Rocca vogliamo esprimere tutta la nostra gioia e soddisfazione per un intervento che entra nella piccola, ma neanche troppo piccola, storia soncinese.

Avremo modo di parlarne diffusamente, per ora ci limitiamo ad esprimere i nostri ringraziamenti al Comune di Soncino, per il suo concreto contributo, e ai tre sponsor speciali, che ci consentiranno non solo di affrontare la spesa per questo primo step legato alla movimentazione delle sfere dell’orologio e alla battitura delle ore e dei quarti d’ora, ma anche di cominciare già a pensare al progetto di restauro del quadrante: si tratta di Aldo Vanoli per FERRAMENTA VANOLI, della fondazione POPOLARE CREMA PER IL TERRITORIO e di AVIS-SONCINO; a loro il sentito ringraziamento di tutti gli Amici della Rocca e di tutti i Soncinesi.

A presto per parlarne più diffusamente,

Mauro Belviolandi

Tre AdR, un biglietto in dialetto del 1538 e una grandiosa inaugurazione

E’ stata proprio una grandiosa cerimonia, con un eccellente concerto, quella di domenica scorsa… nella straordinaria cornice del Duomo Vecchio di Brescia, chiamato La Rotonda, con un afflusso di persone appassionate mai visto prima… e sappiamo che qui tre Amici della Rocca ci hanno messo del loro; oggi vorremmo parlare di uno straordinario ritrovamento “dialettale” ritrovato proprio durante i lavori.

Duomo Vecchio gremito

Alla presenza delle massime autorità religiose, politiche, associative e culturali, Vescovo e Sindaca di BS compresi, è stato dato il giusto tributo al restauro del gigantesco complesso dell’organo cinquecentesco dell’Antegnati… e già sappiamo che il protagonista assoluto di questo intervento è stato il nostro Amico della Rocca restauratore arch. Paolo Mariani: il suo restauro ha riguardato le 4 grandiose tele del Romanino, la balaustra, la raffinatissima cassa realizzata dal Piantavigna, e i preziosi affreschi, da lui stesso scoperti, sulle pareti ai lati dell’organo, sempre del Romanino.

Il complesso monumentale dell’organo del ‘500 – le ANTE APERTE (come le chiuse) sono interamente ricoperte dalle 4 tele del Romanino (5m x 2.5m ciascuna)

Organo ad ANTE CHIUSE: le tele e gli affreschi (scoperti e restaurati da Paolo Mariani) si integrano nella straordinaria scenografia ideata dal Romanino

Fra le tante sorprese di questo importante lavoro, ce n’è una che, per cultori del dialetto come noi AdR, ci ha veramente emozionato… ma prima riassumiamo il contesto…

Come scritto nel post precedente, fu lo stesso Paolo Mariani a chiedermi di preparare una proposta progettuale per ricomporre le ante con le tele del Romanino, che erano state tolte nell’800, e poi di ancorarle alle colonne lignee, alte 5 m, per poterle chiudere ed aprire, ruotando colonne e ante come avveniva nel ‘500… Ma i pesi erano più che triplicati perché bisognava per forza costruire un sottile telaio d’acciaio che le potesse unire e reggere, e inoltre le colonne lignee erano fessurate e bloccate a causa dei rimaneggiamenti avvenuti ai primi dell’800… e tanti problemi ancora.

Insomma il lavoro era di quelli da far tremare i polsi, vista la sacralità del luogo e la straordinaria importanza storico artistica del contesto e confesso che non ci ho dormito per un po’ di notti, ma alla fine mi parve di intravedere la soluzione, ed addirittura capii che avrei potuto anche automatizzare il movimento delle ante, azionandole anche con un telecomando. La proposta venne accetta e non persi tempo: chiamai a collaborare alla progettazione due colleghi speciali, il terzo Amico della Rocca ing. Stefano Cademartori, ed il prof.ing. Paolo Riva.

Mi assicurai di contare poi su ditte di alto profilo per eseguire il lavoro e si aggiunsero, nel singolare cantiere, Oscar Andreoli della Vepal (realizzatore della trasmissione e delle complesse e sottilissime strutture in acciaio) e Ugo Gelmi di Elettroimpianti RL (impianto elettrico e software per gestire i motori a mezzo di inverter e micro-plc per modulare al meglio velocità e accelerazioni)… e fu così che, dopo tre mesi bollenti di lavori anche domenicali, il tutto venne puntualmente consegnato a fine settembre.
Osservo che organo, tele e affreschi vennero realizzati in pieno Rinascimento, epoca che ha visto la nascita della scienza moderna e un conseguente poderoso impulso a tecnica e tecnologia; già da tempo, allora, esistevano meccanismi straordinariamente complessi, in grado di movimentare orologi spettacolari e addirittura automi antropomorfi in grado di stupire gli ospiti delle corti europee con i loro complessi movimenti. Per cui l’automazione delle ante, a dispetto di un certo purismo preconcetto, mi pare perfettamente e filologicamente giustificata e in linea con lo spirito di quel tempo.

il biglietto di Pasì da Pasirà (Pasino da Passirano), nascosto nelle colonne cave

Ma qui vorrei chiudere con un altro essenziale artefice del nostro progetto, che ci ha preceduto di 500 anni e che ci ha emozionato tutti con uno specialissimo biglietto scritto in dialetto bresciano dell’epoca: si tratta dell’ormai famoso Pasì da Pasirà, che ha realizzato con bravura e genialità quelle colonne lignee di 5 m con una cavità passante per tutta la lunghezza, così che noi abbiamo potuto posizionare alberi d’acciaio e giunti senza che nulla si percepisca dall’esterno.

Le gigantesche colonne lignee appena smontate, in cui Paolo e Marco Mariani hanno rinvenuto il biglietto nascosto 500 anni fa

Mi sembra di vederlo Pasì, in quel 12 aprile del 1538, mentre ripiega con cura il suo foglietto e, tra modestia e segretezza, lo nasconde nella base del suo pilastro, come a volerlo imbucare in un tenue presagio da soffiare verso i secoli a venire; vorrei ringraziarlo e, da artigiani a artigiano, assicurarlo che il messaggio è giunto a destinazione e che tutti noi abbiamo cercato di raccoglierlo e di onorarlo al massimo delle nostre possibilità. Grazie Pasì!

Alla prossima, Mauro Belviolandi

P.S.: la prossima riguarderà gli attesi Matèi (ancora in attesa del parere della Soprintendenza), ma anche le nuove iniziative degli Amici della Rocca

Tre Amici della Rocca, un organo cinquecentesco e preziosi affreschi…

Una bella coincidenza e un’avventura ancor più bella… Il tutto comincia una decina di anni fa e il protagonista assoluto è l’arch. e restauratore Paolo Mariani, Amico della Rocca a pieno titolo.

Paolo riceve il prestigioso incarico di restaurare l’imponente apparato ligneo cinquecentesco del prezioso organo Antegnati sito nell’abside del Duomo Vecchio di Brescia, detto La Rotonda. Per farla breve, durante il restauro dei legni scopre che sotto l’intonaco, da entrambi i lati dell’organo, si trovavano degli affreschi e, dietro assenso della Soprintendenza, li riporta alla luce e li restaura: si tratta nientemeno che di affreschi del Romanino, uno dei massimi artisti del Rinascimento non solo bresciano, una delle scoperte più rilevanti dell’ultimo decennio. Ma ancor più rilevante è che lo stesso Romanino aveva dipinto 4 grandi tele da 5m x 2,5 m che, nel ‘500, ricoprivano il fronte e il retro delle due ante di chiusura del vano superiore dell’organo. Ai primi dell’ottocento le ante vennero rimosse e, dopo secolari vicissitudini, ancora pochi mesi fa campeggiavano sopra la statua del papa bresciano beato Paolo VI Montini, nel Duomo Nuovo.

Naturalmente sorse l’esigenza di riportare le grandi tele dal Duomo Nuovo all’incastellatura dell’organo in Duomo Vecchio, in modo da ricomporre l’originale palinsesto decorativo, ma lo stato delle colonne lignee e le secolari impalcature non erano più in grado di reggere le imponenti ante e di consentirne la rotazione (sono le due colonne alte 5 m che, ruotando, trascinano anche le ante).

Come fare? A quel punto Paolo mi chiede un parere ingegneristico e io intravedo non solo la possibilità di consentire il riposizionamento delle ante, ma anche la possibile automazione della loro movimentazione, idea che venne subito accolta a tutti i livelli.

Immediatamente partì la complessa e difficile progettazione a cui ho chiamato a collaborare il terzo Amico della Rocca e cioè il giovane ing. Stefano Cademartori (a 29 anni già tiene il corso di Tecnica delle Costruzioni alla facoltà di ingegneria dell’università di BG) ed anche il suo collega prof.ing. Paolo Riva…. e dopo un mese di progettazione e due mesi di complesso e delicato lavoro, le grandi ante con le preziose tele possono ora ruotare al semplice azionamento di un telecomando, restando completamente celati sia gli apparati elettrici ed elettronici, sia le complesse strutture d’acciaio che abbiamo progettato e che reggono e movimentano il tutto.

Qui potete vedere anche un breve video pubblicato sul Giornale di Brescia: https://www.giornaledibrescia.it/cultura-e-spettacoli/l-organo-antegnati-del-duomo-vecchio-torna-all-antico-splendore-finito-il-restauro-1.3946577?fbclid=IwAR39NPaOaf_poyZ_u_sXhTIGuentw2or4CGG17saFcKr1PM_xERmFt0M5ZY

Come Amici della Rocca siamo veramente felici ed onorati di aver potuto dare questo contributo in un contesto di così rilevante importanza.

Alla prossima. Mauro Belviolandi