Non è poi così improprio definire la torre cilindrica come ”torre dei misteri”.

A partire dal fossato si innalza per quasi 30 m con una forma unica e affascinante: non una, ma due corone di beccatelli si susseguono a formare altrettanti ordini di piombatoi, ed è appunto questo doppio sbalzo a costituire l’elemento architettonico ed estetico veramente singolare e strutturalmente audace.IMG_8229

Ma non è certo questo l’aspetto problematico; le perplessità, i dubbi o addirittura i misteri fanno capo a due precisi interrogativi:

  • Cosa c’è nei tratti inesplorati della torre? Alcune parti della torre, a distanza di secoli, non sono ancora state raggiunte né indagate…
  • Perché una strana torre cilindrica fra tre torri a base quadrata?

Sul primo quesito c’è nebbia totale e, come Amici della Rocca, ci stiamo adoperando per arrivare nei prossimi anni a risolvere il mistero; con questo report ci proponiamo di far comprendere bene lo stato delle attuali conoscenze e di coinvolgere il maggior numero di persone in questa appassionante ricerca; condividere  questi post con le vostre conoscenze e divulgare sarà già un modo per esserne partecipi.

Sul secondo quesito ci sono già ipotesi da parte degli studiosi, e noi intendiamo illustrarle con una originale rappresentazione  grafica, un po’ alla buona, ma assai esemplificativa e di un certo impatto.

IL TRATTO INESPLORATO

TrattoInesplorato

La prima incognita è al piano del cortile

PiantaPianoTerra

 

entrando nell’attuale museo di Aquaria, si accede a una stanzetta, angusta e bassa, che così viene descritta dall’arch.Luca Beltrami, autore di un formidabile restauro sul finire del 1800:

DaBeltramiTrattoIncognitoSotto

Camera del tesoro? Deposito di munizioni? Passaggio ingombro di detriti?

Di sicuro i detriti sono rimasti… così come lo spazio angusto… oltre a uno stemma  sulla piccola volta di copertura…

 

…ma per il resto il mistero rimane tutto e, per il momento, lo stato delle nostre conoscenze è ben rappresentato dalla precisa pianta del Beltrami… e cioè buio pesto  oltre la cameretta!

DaBeltramiStanzinoPianoTerra

Il mistero si fa ancora più fitto salendo al piano delle merlature degli spalti; qui si entra in una camera superiore assai più grande della precedente, perché si estende, a meno dello spessore della muratura,  su tutta la circonferenza della torre, ma…

CameraSpalti

…ma, come aggiunge il Beltrami, si nota che tra questa camera e quella inferiore, c’è un ulteriore tratto del tutto incognito e inesplorato:

DaBeltramiTrattoSopraIncognito

…e l’auspicato “schiarimento in proposito” ancora non è arrivato, anche se come Amici della Rocca stiamo chiedendo rinforzi per fare un po’ di luce…

E’ importante aggiungere che da tempo gli speleologi della Cooperativa il Borgo http://www.valledelloglio.it/ , guidati dallo studioso locale Fabio Maestri,  hanno segnalato la presenza di una porta murata proprio sotto il livello degli spalti, in direzione della torre cilindrica, situata sopra la sala mostre. Ciò porterebbe a ritenere che la stanza chiusa fosse un tempo accessibile, anche se si ignora la sua funzione (da F.Maestri, “Il Borgo Racconta”). Lo stesso Fabio Maestri ci ha fornito questa interessante sezione della torre cilindrica e la fotografia del volto sopra la porta murata che dà proprio sulla torre cilindrica all’altezza del misterioso vano.

PERCHÉ QUELLA STRANA FORMA?

Che senso ha disporre di tre massicce torri a pianta quadrata e una cilindrica, per di più con piani assolutamente diversi dalle altre?

A questo quesito hanno già proposto motivate risposte gli storici, in particolare gli studiosi contemporanei prof.Ermete Rossi e prof. Mario Marubbi.

Noi condividiamo la loro interpretazione, ad essa ci riferiamo e la vogliamo brevemente illustrare con l’aiuto di qualche immagine.

La nostra imponente cerchia muraria venne costruita e rafforzata sia con risorse locali, che con l’aiuto diretto o indiretto dei veneziani (1453) e soprattutto degli Sforza; per quanto riguarda la rocca, già il duca di Milano  Francesco I Sforza aveva  previsto di lasciare un certo spazio all’estremo sud-ovest della cerchia muraria che ancora doveva essere completata e ordinava che venisse “fatto lassare un certo relaxo dove va un torione, per fare una forteza” (1468). Il figlio Galeazzo Maria, succeduto a Francesco I,  dispose di costruire quel torrione, ma di soprassedere alla costruzione della nuova rocca e di cercare di riparare per il momento quella antica e malandata, disposta all’estremo sud est delle mura. In effetti venne anche redatto un disegno di massima della nuova rocca dall’ingegnere ducale Serafino Gavazzi. Il disegno venne ulteriormente elaborato  da Bartolomeo Gadio che diede forma definitiva al progetto, con la collaborazione di Danesio de’ Maineri e Jacopo de’ Lera. Si dovette attendere fino al ’73 perchè il duca decidesse di far avviare i lavori  e, sotto la direzione del Gadio, coadiuvato dagli altri due, la rocca venne costruita tra il 1473 e il 1475 (a parte il rivellino che venne edificato nel secolo successivo – v. E.Rossi – Soncino, la bella storia, pag.88).

L’ipotesi è quindi che la torre cilindrica non sia altro che l’estensione del torrione fatto costruire qualche anno prima e che, invece di essere abbattuto, è stato inglobato nelle possenti cortine murarie della nuova rocca.

In effetti la somiglianza fra la parte inferiore della torre cilindrica con i torrioni delle nostre mura appare evidente:

 

Si notino anche i resti dei beccatelli che denunciano inequivocabilmente che i torrioni disponevano di piombatoi merlati. Pertanto l’assetto dei torrioni non doveva essere molto diverso da così:

Cilindrica-Torrione

In buona sostanza  Bartolomeo Gadio, osservando il preesistente torrione,  potrebbe aver immaginato qualcosa di simile:

CilindricaTuttaSuTorrione

 

Ed ecco dunque la possibile audace sequenza dei lavori:  dopo aver tolto la merlatura del torrione, mantenendo i piombatoi, viene rinforzato il tutto,   innalzato la torre fino a quota degli spalti della rocca, ricreato una nuova corona di piombatoi merlati… .

…ed ecco il risultato:

TorreMerliRoccaEsistente

 

C’è molto altro da dire, ne riparleremo senz’altro, ma vogliamo fin d’ora sottolineare che la nostra non è solo una legittima curiosità storica; è vero, sappiamo che conservare
e lavorare per le nostre mura e i nostri monumenti significa ritrovare noi stessi,
e sentirci parte dell’ingegno creativo di chi li ha concepiti; ma c’è un ancor più concreto interesse, legato alla assoluta e imprescindibile necessità di conservare al meglio e in totale sicurezza la struttura della torre, che segnala da tempo delle fessurazioni che devono essere attentamente indagate. L’impegno e le difficoltà dello studio sono notevoli e con una prima tesi promossa dal DICATAM di Brescia si vuole aprire la strada per l’individuazione di un impegnativo ma impeccabile percorso di tutela, rafforzamento e conservazione.

Mauro Belviolandi

4 risposte a "Torre cilindrica: cose mai viste"

  1. Mi sembra chiaro che la parte inferiore della torre cilindrica altro non sia che la parte inferiore del torrione già esistente,lo si nota anche nelle cornici tonde in mattoni che proseguono nelle mura,bravo Ermete Rossi a farlo notare anni fa.
    Mi domando da sempre come mai le caditoie inferiori,abbattute a metà altezza per costruirvi sopra la torre,siano proseguite con un diametro inferiore e non rastremate o continuate seguendo l’inclinazione delle preesistenti lasciando cosi’ un gradino esterno ben visibile;perchè non mascherare quel gradino?

    Scaletta via Damiano Chiesa/piazzale castello:chissà se prima di passare a miglior vita la potrò vedere sistemata.
    Anche questo sito molto interessante nel vedere che fu ricavata a spese del torrione quadro di controllo ingressi città murata,poi chiamato impropriamente polveriera anche se non adatto ne conforme strutturalmente a deposito polveri piriche.

    Altro elemento che attirerebbe a mio parere attenzione sarebbe la lista delle regole e la dotazione annuale ai militari di servizio al castello da parte del Duca di Milano che ho notato nell’edizione vecchia della storia di Soncino (quella piccola con copertura in pelle) che era anni fa in biblioteca e che dovrebbe essere ora nella bacheca nel corridoio del Comune al primo piano prima della sala consiliare.

    • Ciao Giuseppe,
      sei sempre molto attento, e continua così.
      Circa i meriti di Ermete, non puoi che trovarmi d’accordo e penso che noi tutti desideriamo esprimere gratitudine nei suoi confronti per i bellissimi e interessanti testi su Soncino che ha saputo dare alle stampe.
      Circa la necessità del riordino della scala sai come la pensiamo e speriamo che prima o poi ci si riesca.
      Circa le tante cose interessanti sulla rocca (e non solo!) faremo il possibile per farle emergere e divulgarle, tenendo sempre presente di non fare passi più lunghi della gamba.
      Circa la tua domanda sul perché i beccatelli inferiori probabilmente siano stati demoliti fino a metà, lasciando in evidenza quel gradino, è questione che, da ingegnere, mi ha sempre suscitato interesse e mi sono anche dato la risposta… che è interessante e articolata, ma fa parte del prossimo post; non ti resta che attendere.
      Grazie per l’attenzione,
      MB

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