Dopo aver realizzato le arcate di rinforzo della volta occidentale, che era ormai a rischio crollo, come descritto nei due report precedenti:

https://amicidellarocca.org/2015/11/26/ce-qualcosa-di-nuovo-oggi-nel-fossato-anzi-dantico/

https://amicidellarocca.org/2015/12/12/un-ponte-coi-fiocchi/

si è affrontato il problema di rendere strutturalmente stabili anche i supporti verticali della volta, soprattutto gli angoli dei piloni di sostegno in modo da garantire che le spinte dell’insieme venissero stabilmente scaricate a terra.

Per questo, su tutti gli angoli che presentavano criticità si è scavato fino a raggiungere il piano di posa dei massicci piloni e da lì si è risaliti con le nuove costolature laterizie fino a raggiungere le arcate; come sempre sono stati abilmente realizzati degli ammorsamenti in modo da garantire la congruenza fra le fasce murarie.

 

Naturalmente questi robusti rinforzi non sono stati estesi a tutta la superficie dei piloni: avremmo reso un pessimo servigio all’austerità del ponte che, con le sue cavità e l’usura superficiale dei mattoni, deve trasmettere anche il fascino dei secoli trascorsi.

Anche il secolare stacco temporale è in sé un messaggio essenziale che deve essere trasmesso e compreso; per questo, dove le esigenze strutturali lo consentivano, sono stati “semplicemente” realizzati brevi tratti di corsi di mattoni, solidamente ancorati con perni d’acciaio, a contorno e sostegno delle  fasce di vecchi laterizi a rischio “sfogliamento” :

 

E sopra le arcate? Anche qui, avendo ormai raggiunto l’obbiettivo della sicurezza strutturale, volevamo essere rispettosi dello stato del monumento così come ci è stato consegnato; il riempimento delle cavità comprese fra i due archi è stato realizzato, nel ‘400, con un misto irregolare di mattoni, calce, e sassi per passare poi a laterizi più ordinati sul camminatoio sommitale; per coerenza, abbiamo in parte recuperato i mattoni rotti che si erano nel tempo staccati dal manufatto ed abbiamo realizzato una copertura del tutto simile, e irregolare, non essendo assolutamente necessario dare effettiva pedonabilità al ponte di fuga:

 

Ma come possiamo esser certi che tutto il lavoro fatto possa resistere all’attacco degli agenti atmosferici ed agli sbalzi termici che nel corso degli anni solleciteranno non poco il nostro manufatto?

Qui entra in gioco l’abilità di Laura e Samuele, espertissimi restauratori, guidati come al solito dalla passione e dalla competenza del referente tecnico dell’impresa arch. Marika Oprandi, ed anche dagli occhi attenti della direzione lavori degli Amici della Rocca.

8-LauraSamuele

Innanzi tutto vengono sempre utilizzati materiali di primissima qualità, speciali malte di calci storiche e pozzolane naturali micronizzate, senza presenza di cementi, da miscelare con sabbia pura e finissima al fine di raggiungere un altissimo grado di coesione e di impermeabiltà…

 

Poi bisogna scavare ogni corso di malta, liberarlo dai pezzi ormai disgregati, pulirlo e realizzare una prima stilatura abbondante, tale da debordare dai corsi stessi… il tutto deve essere realizzato su tutte le superfici, nuove e vecchie, in orizzontale ed in verticale e pure sull’estradosso del ponte…

per intenderci, si passa da così…

 

…a così:

10a- PrimaStilatura

Ma non è sufficiente!  Dopo aver passato tutti i corsi di malta, bisogna ripassarli ancora una volta, raschiando le escrescenze in esubero e formando delle leggere rientranze, in piano,  in orizzontale e in verticale, avendo cura di creare delle agevoli vie d’acqua per far sì che neve e pioggia  non possano mai creare dei ristagni…

Il lavoro è terminato in ogni sua parte… mica male ci pare…

Uno sguardo particolare a questa foto: si tratta della vista da sotto dell’arcata più accidentata, quella a rischio crollo (prima!!!). Qui si può leggere sullo sfondo il degrado della scarpa del muro di controripa; subito dopo, stringendo, si vede il lavoro di raccordo muro-ponte completamente sistemato per evitare che l’insieme possa indebolirsi e far sì che il ponte non subisca alcun danneggiamento; si notano infine le robuste arcate laterali che abbiamo appena ricostruito e che abbracciano, ma ben distinte, la sagoma iniziale della volta prima del nostro intervento: è importante che l’esile testimonianza dell’antica volta rimanga distinta e visibile, sia per coglierne l’affascinante autenticità, sia per interpretare correttamente, e col giusto registro, gli aspetti architettonici e dimensionali, restituendo in un sol colpo d’occhio la funzionalità e l’estetica della progettazione tardo-medievale:

11e-CorsiFiniti

Il lavoro è terminato… rispettando anche i tempi di appalto… il ponte appare a sfondo dei resti della diga occidentale, ormai irriconoscibile, sprofondata il secolo scorso…12e-end

…il ponte di fuga nè crollerà, nè sprofonderà… lo possiamo dire con certezza…

con le sue robuste volte continuerà a testimoniare la sua originalissima funzione… di estrema via di scampo, immersa nelle acque del fossato, per l’ultimo manipolo di militi sotto assedio, costretti ad abbandonare anche la Torre del Capitano…

13-CavalierePonte

CartelloLavoro

gennaio 2016 – Gli Amici della Rocca

NOI VORREMO ALZARE IL TIRO; SE CONDIVIDETE IL NOSTRO IMPEGNO SOSTENETECI COL TESSERAMENTO 2016 – 10€ – ANCHE CON BONIFICO A: Amici della Rocca – Banca popolare di Crema –  IT72U0503457171000000000894

Tessere2

 

PROSSIMI POST:

  • UNA FONDAMENTALE RIFLESSIONE SUL RESTAURO DEI NOSTRI MONUMENTI
  • ASSEMBLEA GENERALE

 

7 risposte a "PONTE DI FUGA: MISSIONE COMPIUTA!"

  1. Una bellissima notizia. Grazie davvero agli Amici della Rocca e ai tecnici che si sono adoperati per questo importante recupero. Avete fatto un regalo straordinario a Soncino e ai soncinesi. Il 2016 inizia sotto i migliori auspici!

    • Il vostro e’ un esempio eloquente di come si ama il proprio Paese. Speriamo che il germe del vostro amore e della vostra opera magnifica ma silenziosa contagi un po’ il mondo della politica cosi’ da trasformare le parole dei congressi e delle cene di lavoro in fatti concreti e in mattoni di bellezza.

  2. Il vostro è un esempio eloquente di come si ama e si salva il proprio Paese.
    Questo è amore autentico. Speriamo che il vostro germe contagi un pochino i nostri politici e li aiuti a tradurre parole e promesse in fatti concreti e silenziosi come il vostro.
    Un grazie sincero da Finardi Giacomo

    • Grazie mille sig.Finardi; il suo commento, tanto lusinghiero, è un ulteriore motivo per perseverare sulla stessa strada; da parte nostra ce la metteremo tutta, ma contiamo che anche il Comune di Soncino confermi concreta sensibilità alle esigenze della salvaguardia del patrimonio storico e architettonico; ci compiaciamo infatti nel far notare che i lavori di consolidamento e di restauro del Ponte di Fuga sono stati finanziati dallo stesso Comune e dalla Regione Lombardia.
      Cordialmente,
      Mauro Belviolandi

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