Dopo la forzata pausa Covid, è ripreso il nostro restauro del portone di S.Maria delle Grazie.

Dapprima, e cioè venerdì scorso, il restauratore arch. Paolo Mariani, progettista e direttore dei lavori, nonché Amico della Rocca, ha eseguito le necessarie prove di colore su tre formelle, seguendo scrupolosamente le disposizioni impartite dalla Soprintendenza.

Paolo Mariani: prove di colore per Soprintendenza

Interessante sapere che non useremo vernici industriali, ma seguiremo fedelmente le metodologie tradizionali che risalgono al Rinascimento e anche oltre, calibrando nelle giuste dosi terre di puro colore e oli naturali; non è solo un omaggio al passato, ma è ormai provato che con queste tecniche qualità e durata sono notevolmente superiori.

Mercoledì 16 abbiamo iniziato i lavori di consolidamento e restauro. Abbiamo ridotto al minimo il numero degli operatori Amici delle Rocca, per garantire un distanziamento adeguato, oltre a lavorare sempre con mascherina. Oltre a Paolo Mariani, i lavori saranno guidati da Clotilde Grazioli per il restauro ligneo e da Beppe Brescianini per cardini, serrature e ferramenta varia: entrambi espertissimi nel loro settore. Anna Comendulli e Guido Fanelli completano il quadro, coadiuvando nelle varie fasi.

Beppe, Anna e Clotilde al lavoro, di primo mattino

La parte “portante” del lavoro è il consolidamento dell’antico portone: viene recuperata l’originale rigidezza ripristinando la solidarietà statica delle stratificazioni lignee, sia con incollaggi e solide ammorsature, sia ricercando e rifunzionalizzando le primitive spinature…

Abbiamo preparato cornici di rovere stabilizzato, identiche a quelle in essere: dove è possibile recuperiamo e consolidiamo l’esistente; dove le cornici sono inconsistenti e irrecuperabili eseguiamo sostituzioni mirate…

Data l’età del portone, che da secoli è esposto direttamente al sole e alle intemperie (non c’è gronda), qualunque innesto nuovo deve essere assoggettato a pazienti e precise lavorazioni di aggiustaggio, non senza la necessità di innesti, anche minimi, per impedire infiltrazioni. Per questo, anche le parti che sembrano messe a nuovo, in realtà saranno lavorate a più riprese, rispettando gli intervalli necessari per fare un lavoro accurato e durevole, e non mancheremo di descriverle nel dettaglio.

Non mancano gli apporti di artigiani, con mezzi e attrezzature, che in un modo o nell’altro ci aiutano e ci sostengono, e che avremo modo di citare nel dettaglio. Anzi, direi che l’aspetto più bello e accattivante che, proprio per la mia lunga esperienza di progettista e di direttore lavori pubblici e privati che, di contrasto, ho qui modo di apprezzare maggiormente, è proprio questo modus operandi: il piacere di affrontare qualunque ostacolo senza l’assillo dei tempi o dei costi, ma solo per il piacere di fare il meglio, gratuitamente, nella convinzione che qualunque imprevisto sarà uno stimolo per fare ancor di più e ancor meglio, grazie anche agli aiuti che sempre arrivano puntuali dalla silenziosa generosità soncinese.

Alla prossima, Mauro Belviolandi

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