Una bella coincidenza e un’avventura ancor più bella… Il tutto comincia una decina di anni fa e il protagonista assoluto è l’arch. e restauratore Paolo Mariani, Amico della Rocca a pieno titolo.

Paolo riceve il prestigioso incarico di restaurare l’imponente apparato ligneo cinquecentesco del prezioso organo Antegnati sito nell’abside del Duomo Vecchio di Brescia, detto La Rotonda. Per farla breve, durante il restauro dei legni scopre che sotto l’intonaco, da entrambi i lati dell’organo, si trovavano degli affreschi e, dietro assenso della Soprintendenza, li riporta alla luce e li restaura: si tratta nientemeno che di affreschi del Romanino, uno dei massimi artisti del Rinascimento non solo bresciano, una delle scoperte più rilevanti dell’ultimo decennio. Ma ancor più rilevante è che lo stesso Romanino aveva dipinto 4 grandi tele da 5m x 2,5 m che, nel ‘500, ricoprivano il fronte e il retro delle due ante di chiusura del vano superiore dell’organo. Ai primi dell’ottocento le ante vennero rimosse e, dopo secolari vicissitudini, ancora pochi mesi fa campeggiavano sopra la statua del papa bresciano beato Paolo VI Montini, nel Duomo Nuovo.

Naturalmente sorse l’esigenza di riportare le grandi tele dal Duomo Nuovo all’incastellatura dell’organo in Duomo Vecchio, in modo da ricomporre l’originale palinsesto decorativo, ma lo stato delle colonne lignee e le secolari impalcature non erano più in grado di reggere le imponenti ante e di consentirne la rotazione (sono le due colonne alte 5 m che, ruotando, trascinano anche le ante).

Come fare? A quel punto Paolo mi chiede un parere ingegneristico e io intravedo non solo la possibilità di consentire il riposizionamento delle ante, ma anche la possibile automazione della loro movimentazione, idea che venne subito accolta a tutti i livelli.

Immediatamente partì la complessa e difficile progettazione a cui ho chiamato a collaborare il terzo Amico della Rocca e cioè il giovane ing. Stefano Cademartori (a 29 anni già tiene il corso di Tecnica delle Costruzioni alla facoltà di ingegneria dell’università di BG) ed anche il suo collega prof.ing. Paolo Riva…. e dopo un mese di progettazione e due mesi di complesso e delicato lavoro, le grandi ante con le preziose tele possono ora ruotare al semplice azionamento di un telecomando, restando completamente celati sia gli apparati elettrici ed elettronici, sia le complesse strutture d’acciaio che abbiamo progettato e che reggono e movimentano il tutto.

Qui potete vedere anche un breve video pubblicato sul Giornale di Brescia: https://www.giornaledibrescia.it/cultura-e-spettacoli/l-organo-antegnati-del-duomo-vecchio-torna-all-antico-splendore-finito-il-restauro-1.3946577?fbclid=IwAR39NPaOaf_poyZ_u_sXhTIGuentw2or4CGG17saFcKr1PM_xERmFt0M5ZY

Come Amici della Rocca siamo veramente felici ed onorati di aver potuto dare questo contributo in un contesto di così rilevante importanza.

Alla prossima. Mauro Belviolandi

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.