Qualche anno fa, in una strada assolata e ancora incompleta, a fianco dello stadio soncinese, vidi un signore con tanto di carriola, badile e cazzuola, intento a togliere le erbacce che crescevano attorno al cordolo in granito del marciapiede. Era un lavoro lungo e per niente leggero, soprattutto sotto quel bruciante sole di agosto; lo riconobbi, non era un operaio del comune, era Ettore Fanelli; anche se non avevo mai avuto a che fare con lui, scesi dall’auto incuriosito e, come nulla fosse, mi spiegò che era un lavoro utile e che rendeva la strada ordinata e bella. Mi venne allora da dirgli che gli Amici della Rocca avevano un gruppo che, ogni mese, si occupava di togliere le cartacce dai percorsi turistici. Lui mi rispose: “ah, ok”, e pensai che fosse solo un semplice segno di approvazione; invece, ai primi del mese, eccolo spuntare col suo furgoncino Piaggio, nel piazzale della Rocca, alla partenza del nostro gruppo delle pulizie: “Ape presente!”, fu questo il suo esordio e da allora quell'”Ape presente” segnò, con poche parole e molti fatti, ogni nostra iniziativa che riguardasse il decoro del suo amato territorio soncinese.

Non solo pulizie anzi, la cosa che più lo appassionava era la cura del verde; penso alla cura e alla potatura delle rose di piazza Manzoni…; e poi fu lui che mi diede le indicazioni per acquistare una piccola pompa per meglio irrigare le querce che abbiamo piantato lungo l’alzaia del naviglio: caricava la pompa sulla sua “Ape presente”, col badile sistemava il catino terroso che ricolmava d’acqua, e così anche le querce ebbero sempre modo di attingere alla sua generosità.

Sempre… si sa che sempre è un avverbio di tempo che poco si addice al nostro esistere, e un giorno, circa un anno fa, riconsegnò la pompa al gruppo che si occupa delle irrigazioni… doveva essere un congedo di breve periodo, perché era certo di poter affrontare la malattia con forza e tenacia e, con l’ottimismo dei giusti, contava proprio di spuntarla; questo è l’ultimo dei suoi messaggi, solo due mesi fa, quando ormai, anche tra l’affetto dei suoi cari, la speranza sembrava un irraggiungibile miraggio : “Ciao Mauro sono sempre sotto terapia chemio, mi stanno seguendo bene mi mescolano vari farmaci, io non ho dolore; passo passo andiamo avanti… dovrebbe essere arrivato un nuovo farmaco efficace… speriamo in bene“.

E sì! tutti ci abbiamo sperato ed ora rimane il ricordo del suo stile, allegro e fattivo, e soprattutto il suo esempio, assieme al suo singolare e simpatico motto che non dimenticheremo mai…“Ape presente!”

Con grande dolore gli Amici della Rocca esprimono le loro più sofferte condoglianze alla moglie Adriana, alle figlie Lorena e Simona, e a tutti i loro cari.

Mauro Belviolandi

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